GLI YOGASutra di patanjali

Samadhi Pada • sutra 12

अभ्यासवैराग्याअभ्यां तन्निरोधः ॥१.१२॥
abhyāsa-vairāgya-ābhyāṁ tan-nirodhaḥ ॥1.12॥
Pratica persistente e libertà dal desiderio, questi insieme sono i mezzi per pacificare le fluttuazioni della mente.
Commento
Questo sutra rappresenta un insegnamento cardine nello Yoga. La mente, per sua natura, tende a essere instabile, oscillando tra desideri e avversioni. La cessazione di queste fluttuazioni non può essere raggiunta con la sola forza di volontà: richiede due elementi essenziali.

Abhyāsa implica un impegno costante, non solo nella pratica dello yoga, ma nella presenza consapevole. È il lavoro paziente e regolare, giorno dopo giorno.

Vairāgya è il contrappeso, il lasciare andare l’attaccamento ai frutti delle azioni o alle aspettative. Questo non significa rinuncia totale, ma un atteggiamento di equanimità.

Il loro equilibrio è essenziale: senza pratica, il distacco diventa passività; senza distacco, la pratica diventa ossessione. Patanjali dedicherà i successivi quattro sutra ad approfondire questi due concetti fondamentali, evidenziandone la centralità nel percorso yogico.

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Oggi, prova a integrare nella tua giornata i principi di abhyāsa (pratica costante) e vairāgya (distacco). Per fare questo, scegli un’azione semplice che svolgi regolarmente, come bere una tazza di tè, lavarti le mani o camminare.

Pratica costante: Durante questa azione, porta intenzionalmente la tua attenzione al momento presente ogni volta che la tua mente si distrae. Nota il movimento delle mani, il suono dell’acqua, il sapore del tè o la sensazione dei tuoi passi. Ogni volta che la mente vaga, riportala gentilmente all’azione, con pazienza e senza giudizio.

Distacco: Allo stesso tempo, osserva se emerge un’aspettativa legata a questa azione. Ad esempio, stai cercando conforto dal tè o stai pensando a quanto tempo ti rimane per completare altre attività? Nota questi pensieri senza reagire e prova a lasciare andare l’attaccamento al risultato dell’azione.

L’idea è di coltivare una pratica regolare di attenzione consapevole e, allo stesso tempo, esercitare il distacco dalle aspettative o dal desiderio di perfezione. Questo semplice esercizio ti aiuterà a sperimentare come abhyāsa e vairāgya siano due forze complementari nella ricerca della quiete mentale.

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