Samadhi Pada • sutra 13
तत्र स्थितौ यत्नोऽभ्यासः ॥१.१३॥ tatra sthitau yatno-‘bhyāsaḥ ॥1.13॥ |
---|
Dei due (abhyāsa e vairāgya menzionati nel precedente sutra), l’applicazione diligente per raggiungere la stabilità è abhyāsa. |
Commento Patanjali evidenzia che la pratica (abhyāsa) non è semplicemente una ripetizione meccanica, ma richiede uno sforzo costante e consapevole (yatna), diretto verso la stabilità (sthitau), un obiettivo di equilibrio e stabile serenità interiore. Non si tratta solo di eseguire esercizi fisici. Questa applicazione diligente implica un impegno continuo, intenzionale, che non si arrende davanti alle difficoltà, ma continua a lavorare, passo dopo passo, per superarle. La stabilità, sia fisica che mentale, diventa la solida base su cui si costruisce il progresso nello yoga e nella vita. Abhyāsa nella pratica fisica (āsana): Coltivare stabilità e comodità (sthira-sukham) nelle posture. Non basta raggiungere una posizione; è essenziale sentirsi radicati e presenti mentre la si mantiene. Abhyāsa nel respiro (prāṇāyāma): Applicare sforzo nel regolare e osservare il respiro, utilizzandolo come strumento per calmare la mente. Abhyāsa nella mente (dhyāna): Coltivare la concentrazione (dhāraṇā) e mantenere uno stato di consapevolezza senza lasciarsi distrarre dai pensieri. Abhyāsa nella vita quotidiana: Portare consapevolezza nelle azioni, nei pensieri e nelle parole, rendendo ogni momento un’opportunità di pratica. Con l’applicazione diligente, la mente diventa più stabile, radicata, e in grado di rispondere con serenità alle sfide quotidiane. ![]() Oggi, concentra la tua attenzione sulla stabilità mentale. Rifletti su come reagisci alle emozioni e agli eventi durante la giornata. Ti capita di perdere la calma facilmente? O riesci a mantenere un atteggiamento di equanimità, indipendentemente dalle circostanze esterne? Pratica Costante di Stabilità Mentale: Durante il giorno, quando ti trovi ad affrontare una situazione che potrebbe destabilizzarti, prova a mantenere la calma. Osserva i tuoi pensieri e riconosci se stanno cercando di distrarti, alimentando emozioni come rabbia, frustrazione o ansia. Fai un passo indietro mentalmente e chiediti: “Come posso rispondere a questa situazione con serenità?” Esplora i Momenti di Sfida: Ogni volta che ti senti agitato o disturbato, prova a tornare al tuo respiro. Fai attenzione a come il corpo reagisce e cerca di restare presente, invece di farti sopraffare dai pensieri o dalle emozioni. La pratica consiste nell’osservare senza giudizio e rimanere saldo, anche quando le circostanze sembrano avverse. Esercizio di Riflessione: Alla fine della giornata, prendi qualche minuto per riflettere su come hai gestito le situazioni emotive. Chiediti: “In che modo sono riuscito a mantenere la stabilità mentale?” Se hai reagito impulsivamente, non giudicarti, ma riconosci la possibilità di migliorare nella prossima occasione. La stabilità non arriva all’improvviso; richiede tempo e dedizione. Con la pratica costante (abhyāsa), la tua capacità di rimanere stabile (sthitau) aumenterà. Ogni piccola vittoria nel mantenere la calma contribuirà a rendere la tua mente più equilibrata e tranquilla. |
Lascia un commento