Samadhi Pada • sutra 17
वितर्कविचारानन्दास्मितारूपानुगमात् संप्रज्ञातः॥१७॥ vitarka-vicāra-ānanda-asmitā-rūpa-anugamāt saṁprajñātaḥ ॥17॥ |
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Pensiero concettuale (vitarka), riflessione (vicāra), pace gioiosa (ānanda) e senso del sé (asmitā). A seguito di questi stadi (di samādhi), si ottiene il saṁprajñātaḥ samādhi (realizzazione con contenuti). |
Commento Questo sutra descrive i quattro stadi del saṁprajñāta samādhi, uno stato di meditazione in cui la mente rimane focalizzata su un oggetto e ne è consapevole con un certo grado di coinvolgimento. A differenza del asaṁprajñāta samādhi (introdotto nel seguente sutra), in cui si trascende ogni contenuto mentale, qui la coscienza mantiene un punto di riferimento, attraversando progressivamente diversi livelli di assorbimento. Il primo stadio, vitarka samadhi, rappresenta un assorbimento ancora legato al pensiero concettuale e alla percezione fisica, in alcuni casi viene tradotto come “consapevolezza fisica”. È il livello più grossolano, in cui si mantiene un’interazione con il mondo fenomenico attraverso il ragionamento e l’analisi. Con vicāra samadhi, il pensiero diventa più sottile, la mente si stabilizza in uno stato di riflessione profonda e discriminativa, in cui l’oggetto della meditazione viene esaminato più intimamente, con un’intelligenza più raffinata, lasciando gradualmente spazio a una comprensione intuitiva. Lo stadio successivo, ānanda samadhi, segna il passaggio a una dimensione di beatitudine. Qui, la mente non è più occupata dal pensiero analitico, ma è pervasa da un senso di gioia profonda e serenità interiore, che nasce dal progressivo distacco dai pensieri. Infine, asmitā samadhi rappresenta l’assorbimento nel senso del sé. Non è ancora una trascendenza completa dell’ego, ma si manifesta come un’identificazione con la pura coscienza. In questo stadio, si ha la percezione di esistere al di là delle fluttuazioni mentali, ma senza ancora superare la dualità tra osservatore e osservato. Questi quattro stadi mostrano un percorso progressivo di affinamento della coscienza nel saṁprajñāta samādhi, suggerendo che la meditazione non è un’esperienza statica, ma un processo di trasformazione graduale, in cui la mente si purifica e si avvicina sempre più alla realizzazione della verità ultima. ![]() Oggi, esplora i diversi livelli di concentrazione nella tua pratica e nella vita quotidiana. Scegli un oggetto di meditazione, come il respiro, un mantra o un concetto profondo. Durante la meditazione: Vitarka: Inizia analizzando mentalmente l’oggetto della tua attenzione. Se mediti sul respiro, nota le sue qualità: è lungo, corto, profondo, superficiale? Vicāra: Sposta l’attenzione su un livello più sottile, sentendo la qualità stessa del respiro senza più analizzarlo. Diventa un’esperienza diretta, senza parole. Ānanda: Se la mente si calma e si stabilizza, potresti percepire un senso di gioia e beatitudine nel semplice stato di essere presente. Nota questa sensazione senza cercarla. Asmitā: Infine, rimani con la pura consapevolezza, senza identificarti con i pensieri o le emozioni. Sei semplicemente presente. Riflessione Durante la giornata, osserva a che livello si trova la tua concentrazione mentre compi le tue attività. Sei in uno stato di analisi costante? Riesci a sentire una connessione più sottile con ciò che fai? Coltivare questa progressione ti aiuterà a rendere la concentrazione uno strumento di trasformazione nella tua vita. |
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