Samadhi Pada • sutra 24
क्लेश कर्म विपाकाअशयैःअपरामृष्टः पुरुषविशेष ईश्वरः ॥१.२४॥ kleśa karma vipāka-āśayaiḥ-aparāmṛṣṭaḥ puruṣa-viśeṣa īśvaraḥ ॥1.24॥ |
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Īśvara è la speciale coscienza (puruṣa-viśeṣa) non intaccata (aparāmṛṣṭaḥ) dalle afflizioni (kleśa), dalle azioni (karma) ed i relativi effetti (vipāka) e impressioni latenti (āśaya). |
Commento In questo sutra, Patañjali presenta Īśvara come una coscienza speciale (puruṣa-viśeṣa), libera dalle afflizioni (kleśa), dalle azioni che esse generano (karma), dai risultati che ne derivano (vipāka) e dalle impressioni residue che queste azioni lasciano nella mente (āśaya). Per il praticante, questo non è solo un concetto filosofico: è una direzione concreta. Le afflizioni – come descritto nel Sutra 2.3 – sono stati mentali radicati: ignoranza, egoismo, attrazione, repulsione e attaccamento alla vita. Danno origine ad azioni, che lasciano tracce nella coscienza. Queste impressioni, come ci ricorda il Sutra 2.12, maturano con il tempo, dando frutti e alimentando nuovi cicli di condizionamento. È questo il meccanismo del saṃsāra: un ciclo di sofferenza e rinascita, ma anche, più sottilmente, il ripetersi costante degli stessi schemi mentali e reattivi nella nostra vita quotidiana. La pratica dello yoga, in ogni suo aspetto – dall’osservazione etica (yama/niyama), alle tecniche del respiro (prāṇāyāma), alla meditazione – ha come scopo interrompere questa catena. Portare luce sulle afflizioni, riconoscerle, disinnescarle. Agire con consapevolezza, senza lasciare nuove tracce. Pulire il campo della coscienza da ciò che continua a ripetersi. Īśvara, in questo contesto, è un riferimento stabile: una presenza interiore non condizionata, una guida. Meditare su Īśvara – come suggerito nel Sutra 1.28 – non è un atto devozionale cieco, ma una via per riconnettersi a quella parte di sé che è già libera, silenziosa, non toccata dal fluire delle impressioni. Liberarsi dalle afflizioni non è solo possibile: è la via dello yoga. ![]() “La libertà dell’uomo consiste nel poter superare il proprio karma.“ – Swami Paramahansa Yogananda, Autobiografia di Uno Yogi |
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