Samadhi Pada • sutra 5
वृत्तयः पञ्चतय्यः क्लिष्टाक्लिष्टाः ॥१.५॥ vṛttayaḥ pañcatayyaḥ kliṣṭākliṣṭāḥ ॥1.5॥ |
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Le modificazioni della mente sono di cinque tipi, e possono essere dolorose o non dolorose. |
Commento Dopo aver introdotto il concetto di fluttuazioni mentali (vṛtti) nel sutra 1.2, Patanjali ora le classifica in cinque categorie principali, ciascuna delle quali può manifestarsi in due modalità: dolorosa (kliṣṭa) e non dolorosa (akliṣṭa). Questa distinzione è fondamentale per il percorso dello yoga: non tutte le modificazioni mentali ostacolano il progresso spirituale, ma tutte richiedono osservazione consapevole per essere comprese e trascese. Nella pratica, riconoscere i pensieri kliṣṭa e akliṣṭa permette di sviluppare discernimento (viveka), una qualità essenziale nello yoga e nella meditazione. Discernere, o discriminare, significa osservare la mente con distacco, senza giudizio, e scegliere consapevolmente di lasciare andare ciò che ostacola il cammino verso la pace interiore. …A dirla tutta, secondo me, la capacità di discernimento è una qualità indispensabile in ogni momento della nostra vita…quando sali sul tappetino, certo, ma anche quando fai la spesa, quando dipingi una parete, quando porti il cane a spasso, quando cucini, quando scegli un film o un libro…non mi viene proprio in mente un momento in cui questa qualità non sia necessaria… Distinguere tra pensieri kliṣṭa e akliṣṭa ci aiuta a sviluppare una mente più serena e focalizzata, contribuendo a un’esperienza più profonda e consapevole nella pratica e nella vita quotidiana. ![]() Oggi prenditi un minuto—soprattutto quando senti di non avere tempo—per osservare i tuoi pensieri. Chiediti: “Questo pensiero mi porta pace o sofferenza?” I pensieri sono nutrimento per la mente. Lascia andare quelli negativi e non alimentarti di “cibo spazzatura.” Coltivare pensieri e stati mentali neutri o positivi facilita la pratica meditativa e riflette l’insegnamento di Patanjali, che ci sprona a osservare la mente con distacco e tranquillità per portare alla luce le modificazioni che nutrono la nostra calma interiore. In linea con il messaggio di questo sutra, possiamo riflettere su una vecchia storia, spesso attribuita alla tradizione Cherokee. La versione più comune racconta che un anziano nativo americano, parlando con suo nipote, gli diceva: “Nel cuore di ogni persona ci sono due lupi in lotta: uno è cattivo, l’altro è buono. Il lupo cattivo è fatto di rabbia, invidia, avidità, paura, risentimento, tristezza e sofferenza. Il lupo buono è fatto di amore, compassione, gioia, generosità, serenità e speranza. Questi due lupi combattono costantemente dentro di noi.“ Il nipote, riflettendo, chiese: “Quale dei due lupi vince?“ L’anziano rispose: “Quello che nutri.“ Le tue scelte quotidiane, i tuoi pensieri e atteggiamenti influenzano quale aspetto della tua natura crescerà e prevarrà. Se alimenti i pensieri negativi, la rabbia, la paura e l’odio, questi diventeranno più forti. Ma se coltivi l’amore, la serenità, la gratitudine e la compassione, queste qualità guideranno la tua vita. |
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